A livello planetario la spesa per la pubblicità sui social media toccherà i 112 miliardi di dollari nel corso del 2020. È la previsione di una recente indagine condotta da Forrester. Eppure, il 31% dei chief marketing officer coinvolti dallo studio sostiene di non essere capace di illustrare gli effetti dei social sul proprio business.
In base all’analisi, i social spiazzano gli operatori perché, in un primo momento, hanno generato aspettative utopistiche. Mentre in un tempo successivo, mancato il raggiungimento dei risultati, le imprese hanno iniziato a considerare l’uso dei social solo per la pubblicità.
Benché sia vero che Facebook è principalmente una piattaforma pubblicitaria, sostiene lo studio, è un errore pensare che la pubblicità sia l’unica opportunità offerta dai social media.
Invece di avere una strategia di social media marketing, chiosa Forrester, i marketer dovrebbero usare strategicamente tattiche social e tecnologia in combinazione ad altri canali per raggiungere più ampi obiettivi di marketing.
Lo studio descrive inoltre le ragioni alla base della maggior parte degli errori compiuti sui social e come le aziende dovrebbe usare le competenze social per rafforzare altre funzioni di marketing.
Alcuni esempi sono i contenuti generati dagli utenti, che possono essere efficaci all’infuori del perimetro delle piattaforme in cui sono raccolti e mostrati, e l’impiego dei social come strumento per tutelare la reputazione dei marchi.