3 passi verso la transizione energetica: il manifesto delle bioenergie per l’Europa

 3 passi verso la transizione energetica: il manifesto delle bioenergie per l’Europa

In vista delle elezioni europee di giugno, AIEL e Fiper sottoscrivono l’appello di Bioenergy Europe

Una chiara exit strategy dai combustibili fossili.

Le elezioni per il Parlamento europeo, dal 6 al 9 giugno 2024, sono alle porte.

Un passaggio molto importante, perché nella prossima legislatura le istituzioni comunitarie dovranno affrontare numerose questioni urgenti e di importanza “vitale” per il futuro dell’Unione, tra cui il cambiamento climatico, la sicurezza energetica e l’aumento del costo della vita.

Per far sentire la voce del settore delle bioenergie, Bioenergy Europe ha lanciato il manifesto “3 Passi Verso la Transizione Energetica” con cui propone alle istituzioni europee 3 obiettivi per un’Europa più sostenibile e una chiara exit strategy dai combustibili fossili. Il Manifesto è stato sottoscritto in Italia da Fiper e AIEL, due delle principali associazioni che si occupano di promuovere la filiera bosco-legno-energia in Italia.

  1. Una chiara strategia di uscita dai combustibili fossili

La prossima Commissione dovrà proporre una strategia per porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili. Ad oggi, circa il 70% dell’energia dell’UE proviene da combustibili fossili che producono ogni anno circa 8 miliardi di tonnellate di emissioni di CO2. Bioenergy Europe propone l’adozione di un regolamento che includa un sistema di tracciabilità per i combustibili fossili, una valutazione del ciclo di vita (LCA) di tutti i combustibili fossili utilizzati per l’energia, criteri e soglie massime per le emissioni che portino verso un progressivo abbandono oltre alla fine di ogni forma di sussidio ai combustibili fossili entro il 2030.

  1. Sicurezza energetica attraverso le bioenergie

L’UE dovrà incentivare la produzione locale di energia rinnovabile per aumentare la propria sicurezza energetica. L’uso delle biomasse legnose per la produzione di bioenergie è irrinunciabile: già oggi rappresentano l’85% della produzione di calore rinnovabile. Le bioenergie dovrebbero essere integrate in un piano per le energie rinnovabili che miri all’efficienza e sfrutti le loro capacità di bilanciare e stabilizzare il sistema energetico.

Per sfruttare al massimo il contributo delle bioenergie, l’UE dovrebbe inoltre finanziare la sostituzione e l’ammodernamento degli apparecchi di riscaldamento. I moderni sistemi di riscaldamento a biomassa aumentano l’efficienza e riducono sia le emissioni che le bollette per i consumatori.

  1. Bioenergie per diventare carbon negative

Le bioenergie possono trasformarsi da energia neutra dal punto di vista del carbonio a energia carbon negative, grazie alle nuove tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio (CCS). Nuove tecnologie come il BECCS (cattura e stoccaggio del carbonio) e il biochar (BCR) permettono infatti di abbinare la rimozione di anidride carbonica dall’atmosfera con la produzione di energia.

La transizione energetica non deve generare nuove forme di povertà e disuguaglianze – spiega Domenico Brugnoni, Presidente di AIEL –. Sottoscriviamo con convinzione il Manifesto di Bioenergy Europe perché riteniamo che le bioenergie rappresentino per l’Italia e per l’Europa un elemento strategico in grado di massimizzare i benefici della transizione ecologica. Come già evidenziato dalla Commissione Europea nel 2019, il contributo rinnovabile delle biomasse, in un’ottica di neutralità tecnologica, è fondamentale. Senza di esso, puntando sostanzialmente solo sulla crescita di pompe di calore e biometano, difficilmente il nostro Paese riuscirà a raggiungere gli ambiziosi obiettivi al 2030 e 2050”.

Abbandonare le fonti fossili per la produzione di energia è un impegno non più derogabile per l’Europa e ciascun Paese membro deve fare la sua parte” dichiara Michele Colli, Presidente di FIPER. “Le biomasse rappresentano, all’interno del mix energetico rinnovabile, una concreta soluzione da percorrere, particolarmente interessante per l’Italia, perché oltre a produrre energia rinnovabile garantiscono il presidio del territorio e lo sviluppo sostenibile delle aree montane”.

Bioenergy Europe è la voce europea delle bioenergie. Il suo obiettivo è sviluppare un mercato sostenibile delle bioenergie basato su condizioni commerciali eque. Fondata nel 1990, Bioenergy Europe è un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro, con sede a Bruxelles, che riunisce 40 associazioni e 157 aziende, nonché università e istituti di ricerca di tutta Europa. bioenergyeurope.org/.

AIEL-Associazione Italiana Energie Agroforestali è l’associazione delle imprese della filiera legno-energia che da 20 anni si occupa di promuovere la corretta e sostenibile valorizzazione energetica delle biomasse agroforestali, in particolare i biocombustibili legnosi (www.aielenergia.it). L’associazione rappresenta circa 500 imprese della filiera, tra cui circa il 70% delle aziende italiane ed europee di costruzione di apparecchi domestici e caldaie e, sul fronte dei biocombustibili, circa 150 produttori di legna e cippato e 90 imprese italiane di produzione e distribuzione di pellet. AIEL ha fondato e gestisce in Italia tre sistemi di certificazione: ENplus® (pellet), Biomassplus® (legna, cippato e bricchette) e ariaPulita® (stufe, inserti, caldaie domestiche a legna e pellet). www.aielenergia.it.

FIPER ets, Federazione di Produttori di energia da Fonti Rinnovabili, rappresenta le imprese che operano nella filiera biomassaenergia: 31 imprese e consorzi agricoli e forestali, 102 gestori di impianti di teleriscaldamento a biomassa, insieme per produrre energia termica ed elettrica programmabile a partire dalla valorizzazione delle biomasse legnose presenti sul territorio e promuovere un modello di economia circolare. FIPER è rappresentante italiano del board di Bioenergy Europe. www.fiper.it/.

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