121220202_Covid-19 Dashboard

Come prevenire la diffusione delle epidemie con la Digital Technology ai tempi del COVID-19

Sono passati più di due mesi dalle prime notizie del virus. Era il 6 gennaio 2020 quando il Centers for Disease Control and Prevention – CDS e due giorni dopo l’Organizzazione Mondiale della Sanità – WHO annunciarono al mondo la presenza di un virus nella regione di Wuhan, Cina.

Ben nove giorni prima degli annunci ufficiali, in tempi non sospetti e soprattutto prima prima dell’annuncio ufficiale da parte degli organismi di salute internazionali, Bluedot, azienda canadese specializzata in intelligenza umana e artificiale, aveva allertato i propri clienti di un fenomeno importante che stava prendendo forma nella regione di Wuhan.  Per scoprire di più, puoi approfondire qui.

BIG DATA

Bluedot si definisce un’azienda di salute digitale che utilizza l’analisi dei big data per tracciare e anticipare la diffusione delle malattie infettive più pericolose al mondo. Analizzando pile di informazioni su notizie, dati di compagnie aeree e segnalazioni di epidemie di animali, l’algoritmo di Bluedot ha individuato una tendenza che è stata poi analizzata e verificata dagli epidemiologi.

Allora Bluedot aveva predetto correttamente l’allora probabile percorso del virus che da Wuhan ha poi raggiunto il resto dei Paesi asiatici.

Kamran Khan, fondatore e CEO di Bluedot, ha poi dichiarato alla Canadian Press che l’intelligenza artificiale viene utilizzata per modellare i focolai di Ebola studiandone i dati di movimento. Bluedot, infatti, setaccia i dati disponibili e fa previsioni informate che vengono verificate da esperti in modo tale che gli organismi competenti possano contenere tali malattie prima ancora di lasciare la loro fonte di origine.

MAPPE INTERATTIVE PER IL MONITORAGGIO

Recentemente il Center for Systems Science and Engineering della Johns Hopkins University ha sviluppato una dashboard online per visualizzare e tenere traccia dei casi di COVID-19 segnalati su una scala giornaliera.

Ognuno di noi ha possibilità di monitorare la situazione attraverso la loro app.

Il set completo di dati è, infatti, libero e scaricabile in maniera trasparente. La mappa mostra nuovi casi, decessi per aree e remissioni ospedaliere. I dati vengono presi da fonti autorevoli tra cui OMS, US CDC, CDC Cina, NHC e DXY, un sito Web cinese che aggrega rapporti di situazione NHC e CCDC locali quasi in tempo reale, fornendo stime dei casi regionali più attuali rispetto a quelle nazionali.

Tutti i dati relativi ai casi di altri paesi sono presi dai corrispondenti dipartimenti sanitari regionali.

La dashboard ha lo scopo di fornire al pubblico una comprensione della situazione dell’epidemia in atto fornendo molti più dati reali di quanti le organizzazioni nazionali sono capaci di fare. Fortunatamente la tecnologia si è notevolmente evoluta dai tempi del virus SARS.

Per l’attuale epidemia di COVID-19, il colpevole è stato identificato entro una settimana dall’annuncio pubblico e il primo test diagnostico è stato sviluppato poco dopo. “Allora, ci sono voluti giorni per la sequenza”, ha detto il medico delle malattie infettive della Georgetown University Daniel Lucey, che ha lavorato alla SARS nel 2003. “Ora, invece, possono volerci ore.”

Grazie al progresso tecnologico, gli scienziati non devono coltivare una quantità sufficiente di virus prima di esaminarli. Quantità minime di DNA virale possono essere rilevate direttamente dallo sputo o dal campione di sangue di un paziente.

Un’altra società con sede a Singapore, Veredus Laboratories, ha lavorato a un kit di rilevamento Lab-on-Chip portatile che dovrebbe essere già disponibile in Cina. Con soluzioni di rilevamento più veloci e portatili, l’identificazione delle persone infette avverrà più velocemente e ci sarà così un’adeguata assistenza medica più rapida specialmente quando gli ospedali sono sovraffollati.

SEQUENZA GENOMICA

Il genoma del virus Wuhan è stato completamente sequenziato dagli scienziati cinesi in meno di un mese dal rilevamento del primo caso. Per contro l’epidemia di virus SARS è iniziata verso la fine del 2002 e il suo genoma completo era disponibile solo nell’aprile del 2003. Questo è di nuovo grazie ai progressi della tecnologia e alla spinta alla collaborazione internazionale. Richard Ebright, un biologo della Rutgers University, ha dichiarato a Stat News che quelle sequenze di genoma “saranno di fondamentale importanza per lo sviluppo di vaccini diagnostici”. Fonte: https://www.businessinsider.com

In effetti, la Coalition for Epidemic Preparedness Innovations (CEPI) ha supportato le aziende farmaceutiche con milioni di finanziamenti in modo da avere un vaccino contro il virus pronto per i test umani in pochi mesi, un processo che normalmente richiede anni. Con un obiettivo così ambizioso, le sequenze del genoma si dimostreranno molto preziose. Poiché saremo in grado di sequenziare il genoma dei patogeni più rapidamente e con la tecnologia in evoluzione, anche il tasso di ricerca di terapie adeguate accelererà e aiuterà a salvare più vite nel processo.

ROBOTICA

Poiché è stato stabilito che il virus COVID-19 può diffondersi da uomo a uomo, il personale medico è ad alto rischio di infezione. Tuttavia, impermeabili alle infezioni crociate sono i robot medici.

Questi potrebbero dimostrarsi utili in caso di epidemie virali. Abbiamo già visto uno di questi casi negli Stati Uniti dove un uomo, a cui è stato diagnosticato il coronavirus di Wuhan, è stato trattato da un robot.

Il robot comunica con il paziente tramite uno schermo ed è inoltre dotato di uno stetoscopio, che aiuta i medici a prendere i parametri vitali dell’uomo riducendo al minimo l’esposizione del personale medico.

Ciò per ora non sarà possibile in un ospedale affollato da centinaia di tali pazienti, ma con il tempo i pazienti in quarantena potrebbero essere monitorati meglio grazie ai robot. Fonte: https://edition.cnn.com/

Inoltre i droni potrebbero essere impiegati in contesti simili in modo da raggiungere zone in quarantena con forniture mediche urgenti.

Se la Cina è riuscita a costruire un ospedale in 10 giorni, allora potremmo anche includere tecnologie di salute digitale per aiutare diagnosi e cure più rapide.