Adform, piattaforma advertising globale indipendente, completamente integrata e costruita per il marketing moderno, ha ottenuto un altro prestigioso riconoscimento internazionale dall’industry pubblicitaria. In particolare è stata riconosciuta la sua capacità di supportare i professionisti del marketing ad affrontare la crescente complessità dell’ecosistema che si prepara a una transizione verso un mondo post-cookie. L’azienda, infatti, si è aggiudicata il premio Digital Advertising della rivista britannica The Drum per la categoria “Best Response To Change”, grazie alla piattaforma proprietaria ID Fusion.
Non è tutto: la piattaforma ID Fusion è anche in shortlist per i Tech Awards 2022 di Campaign. La nomination riguarda anche in questo caso la categoria “Best Response To Change Using Tech”, a ulteriore riconoscimento del lavoro pionieristico di Adform nella creazione di una soluzione flessibile e scalabile che consente una facile adozione e adattabilità di tutti gli ID di prima parte ed è in grado di generare progressi tangibili in termini di engagement ed efficienza, sia per i publisher sia sul versante della domanda.
Una ricerca condotta l’anno scorso da Adform in collaborazione con Dynata ha evidenziato che circa 3/4 degli operatori marketing si dichiara “preoccupato” per il superamento dei cookie di terze parti e l’impatto che questa transizione potrebbe avere sul business. Il 78%, però, non aveva ancora testato una soluzione. A livello strategico, Adform ha compreso che non sarà una singola soluzione a sostituire i cookie di terze parti, mettendo a frutto la sua esperienza ventennale nel settore per costruire una piattaforma agnostica, indipendente dai diversi canali e in grado di aggregare i first-party ID con i dati dei clienti per mettere ordine nella “giungla” degli strumenti di customer identity.
La piattaforma ID Fusion di Adform inoltre ha contribuito a far sì che l’impiego di ID di prima parte superasse quello dei cookie di terze parti tra gli editori. Il focus di Adform si concentra ora sul supporto e sulla garanzia che gli inserzionisti si allineino alla maggior parte dei publisher che ormai utilizza ID di prima parte per raggiungere le audience con modalità di consenso conformi alla legge. I vantaggi per i brand sono evidenti: i risultati ottenuti dai clienti di Adform dimostrano miglioramenti significativi per parametri come viewability, tasso di conversione, costo per acquisizione e altre metriche chiave.
A proposito delle principali sfide per i brand e i benefici che possono derivare dall’adozione della piattaforma di Adform, un esempio ne è la recente collaborazione con un brand italiano di gioielli, Nove25. Per l’azienda, nata nel 2005 dalla creatività di Roberto Dibenedetto, designer cresciuto con una passione per la gioielleria, gli accessori e la moda, è stata sviluppata un’attività digitale che ha previsto l’uso di ID Fusion, attraverso cui il marchio ha potuto superare le difficoltà legate alla pubblicità senza cookie, allargando gli obiettivi dal performance al branding. L’operazione di comunicazione ha garantito una maggiore reach su nuovi utenti, impattando in modo positivo sul ritorno sull’investimento pubblicitario. Tra i risultati si evidenzia un calo del CPM (-13,62%) e del CPA (-89,89%), oltre a un notevole aumento del Conversion Uplift (+218,75%).
Oliver Whitten, COO di Adform, ha commentato: “Negli ultimi anni l’industria del marketing sta affrontando una maggiore frammentazione e complessità. L’eliminazione graduale dei cookie di terze parti ha visto il venir meno di sistemi ritenuti in precedenza affidabili. Poiché i cookie sono diventati superflui su tutti browser, canali e dispositivi, gli operatori marketing rischiano di non cogliere a pieno tutte le opportunità nel campo della segmentazione, targeting e analisi di importanza vitale. Adform ha reagito nel modo più rapido possibile per mettere ordine nell’ecosistema. Abbiamo ricostruito su un piano tecnologico e ingegneristico la nostra intera piattaforma per ottenere maggiore flessibilità. In questo modo chi investe in marketing può applicare a propria discrezione qualsiasi identificatore, semplicemente utilizzando la piattaforma ID Fusion”.
“Quando la pandemia è esplosa, esercitando un’enorme pressione accelerando la trasformazione digitale in tutto l’ecosistema, dagli spender agli editori, abbiamo collaborato con partner e realtà del settore per costruire una piattaforma in grado di risolvere il problema dell’identity, e arrivare pronti all’imminente fine dei cookie” ha proseguito. “Siamo lieti di ricevere riconoscimenti come quello di The Drum, con cui dimostriamo che è possibile erogare campagne digitali cookieless e conseguire performance di successo. È un momento storico cruciale per il settore, che dovrà cambiare a adattarsi rapidamente per soddisfare i nuovi requisiti normativi, e noi continueremo a lavorare per porre le basi per un futuro equo, aperto e rispettoso della privacy per l’intera filiera pubblicitaria”.