Nei prossimi 5 anni, le applicazioni componibili avranno un impatto paragonabile a quello del digitale, consentendo alle organizzazioni private e pubbliche di affrontare con serenità le sfide dell’era dell’incertezza

 Nei prossimi 5 anni, le applicazioni componibili avranno un impatto paragonabile a quello del digitale, consentendo alle organizzazioni private e pubbliche di affrontare con serenità le sfide dell’era dell’incertezza

Le composable applications (applicazioni componibili) stanno cambiando il modo in cui i sistemi software per le aziende vengono progettati e sviluppati. Scomponendo applicazioni complesse in componenti modulari e indipendenti, le applicazioni componibili aiutano a ottimizzare la flessibilità e l’agilità, migliorando la modularità, la riusabilità e l’interoperabilità.

Se ne è parlato ieri a Milano nel corso dell’evento “What’s Next in the Cloud: Composable Application – Il Futuro delle Applicazioni nel Cloud”, organizzato da Entando, azienda nata negli Stati Uniti ma con il proprio centro di ricerca e sviluppo in Italia che ha sviluppato una piattaforma leader nell’Application Composition, progettata per agevolare le aziende nella creazione di applicazioni modulari e cloud-native su Kubernetes.

All’evento, Massimo Pezzini, Independent IT Advisor, ha presentato due suoi studi sul tema indirizzati ai CIO: “There is an Application Composition Platform in your Future” e “Choosing the Right Technology Platform is Crucial for the Success of Your Composable Application Strategy”.

“Si può pensare alle applicazioni componibili come a un’evoluzione del noto paradigma dell’economia delle API, che estrae valore commerciale da un numero relativamente ridotto di capacità IT dell’organizzazione (funzionalità e dati) incapsulandole in servizi riutilizzabili accessibili tramite API. In questo modo, team aziendali e partner possono sfruttare (e riutilizzare) queste capacità incorporandole nelle loro applicazioni e processi come componenti aggiuntivi di valore”, ha spiegato Pezzini.

“L’approccio componibile spinge il paradigma dell’economia delle API un passo avanti, consentendo di moltiplicare in modo esponenziale la capacità dell’impresa di generare un autentico nuovo valore commerciale. Fondamentalmente, una strategia di applicazioni componibili consente all’organizzazione privata o pubblica di passare dall’economia delle API classica “a grana grossa” a un’economia delle “capacità” molto più fine”, ha aggiunto Pezzini.

La tematica del composable e il suo valore sono stati discussi anche in un panel cui hanno partecipato Filippo Floris, Direttore Generale di Garanzia Etica, Ciro Armetta di Modefinance e Fulvio Fabiani di Accenture.

L’incontro è stato l’occasione per comprendere da diverse prospettive il valore che il composable rappresenta per i diversi stakeholder dell’ecosistema di Entando: end user, capability provider e system integrator.

Chi è Entando

Fondata a San Diego nel 2015 dall’ingegnere italiano Walter Ambu (attualmente CEO dell’azienda). Entando ha sede anche negli Stati Uniti, ma il cuore della ricerca e sviluppo è tutto italiano e risiede in Sardegna.

“L’obiettivo di Entando è di creare un ecosistema fatto di aziende che collaborano nel realizzare applicazioni componibili”, ha spiegato il CEO Walter Ambu nel corso dell’incontro.

Le applicazioni componibili costituiscono un approccio nuovo e sono considerate uno dei trend più rilevanti per l’industria IT, in quanto consentono di creare marketplace di capabilities, ovvero componenti riusabili da diverse tipologie di organizzazioni. Questo permette di governare meglio la spesa e di essere sempre pronti al cambiamento.

“Il 2021 è stato l’anno in cui si è cominciato a parlare di imprese “composable”, ma ci rendiamo conto che ancora oggi non tutte le aziende hanno una chiara idea di cosa siano”, ha spiegato ancora Ambu. “Ecco perché abbiamo deciso di intraprendere un’opera di “education”, che è iniziata proprio dall’evento di Milano. Entro il 2026, Gartner prevede che il 65% delle applicazioni sarà costruito con approccio composable. E noi siamo in una posizione di vantaggio perché siamo stati tra i primi a prevederlo”.

Dopo alcuni  round di finanziamenti raccolti negli scorsi anni (l’ultimo da 11 milioni di dollari), Entando punta ad ampliare ulteriormente la propria internazionalizzazione e a diventare il leader open source nelle “application composition platform” e nelle “composable enterprise”.

Lo scenario tecnologico e strategico

Il futuro è delle  “composable enterprise”, ovvero delle imprese i cui sistemi informativi sono composti da blocchi intercambiabili a seconda delle esigenze, caratteristica chiave in un’epoca in cui le preferenze dei clienti e la struttura delle supply chain cambiamo sempre più velocemente. In una nuova era – iniziata dopo la pandemia – in cui la ‘disruption’ è diventata la normalità, la configurazione modulare consente all’azienda di riorientare la tecnologia a supporto dei progetti secondo necessità, in base a fattori esterni o interni.

Gartner ha inserito il “composable” tra le tendenze che più di tutte avranno un impatto sul nostro futuro immediato e a lungo termine ed Entando copre due dei trend del mondo Composable indicati da Gartner: composable applications (le applicazioni modulari, componibili e riutilizzabili, che accelerano il percorso dell’azienda verso il mercato) e cloud native platforms, le piattaforme cloud native, che permettono di saltare il passaggio della migrazione in cloud delle applicazioni.

“Siamo pochi, nel mondo, a fare questo mestiere”, ha ricordato Ambu. “Inoltre, Entando è una delle aziende ad adottare come modello di business quello open source.

“I CIO non possono permettersi di ignorare le applicazioni componibili. Nel prossimo quinquennio, il loro impatto sarà tanto profondo quanto lo è stata la tecnologia digitale negli ultimi cinque anni. Le applicazioni componibili consentiranno alle organizzazioni di affrontare le sfide dell’era dell’incertezza con un’agilità aziendale senza precedenti”, ha concluso Massimo Pezzini.

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