Un luogo unico nel sue genere, dove coesistono tecnologia, educazione ed impresa.
La posa della prima pietra di H Campus arriva dopo un percorso travagliato, «ma anche questo racconteremo ai nostri studenti: a volte occorre faticare per guadagnarsi un risultato.
La nostra responsabilità nei confronti delle giovani generazioni è vitale», dice Riccardo Donadon, fondatore e ad di H-Farm, la piattaforma d’innovazione a supporto della creazione di nuovi modelli d’impresa e della trasformazione ed educazione dei giovani e delle aziende italiane in un’ottica digitale, fondata a Roncade (Treviso) nel gennaio 2005. «La trasformazione digitale cambierà i paradigmi di crescita del nostro Paese.
Il nostro è un investimento per tutto il territorio, dove scommettere sul talento, quello che troppo spesso vediamo scegliere di trasferirsi all’estero, e sui giovani, chenon trovano abbastanza spazio nell’agenda di chi compie le scelte».
Il tutto mentre sui banchi di scuola è arrivata la generazione Alpha, che non ha avuto un passato analogico e non ha mai visto un mondo senza tecnologia. I lavori di ampliamento di H-Campus, il campus di H-Farm, riguardano 51 ettari di superficie che saranno in grado di ospitare fino a 3mila persone, diventando così il più grande polo di innovazione in Europa.
E se l’accelerazione tecnologica sta cambiando il mondo imponendo la riscrittura di modelli di business e l’introduzione di nuovi stili di vita, in questo angolo di campagna fra Venezia e Treviso l’obiettivo è fornire a imprese e giovani gli strumenti necessari per affrontare questo cambiamento, adeguando la formazione alle nuove esigenze della società, creando ponti fra scuola, lavoro e innovazione.
Al taglio del nastro ci sono i sindaci di Roncade e di Quarto dAltino, che saranno di fatto collegate, e il primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro per la città metropolitana.
La sede di H-Campus è nel cuore del Parco Naturale del Sile, a Ca’ Tron, una delle più grandi tenute agricole a corpo unico d’Italia di Cattolica Assicurazioni, che si affaccia sulla laguna: una posizione strategica rispetto alle principali città del NordEst, a 12 chilometri dall’aeroporto di Venezia-Marco Polo, 20 da Treviso e 50 da Padova.
L’operazione è stata possibile grazie alla costituzione, nel febbraio 2017, di un fondo immobiliare chiuso, non speculativo, denominato “Ca’ Tron – H-Campus”. Il Fondo, gestito da Finint Investments SGR (la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Finint), ha un attivo di oltre 101 milioni ed è stato sottoscritto per oltre il 95% da investitori istituzionali: Cattolica Assicurazioni detiene la quota maggioritaria del Fondo (56% del patrimonio), CDP Investimenti SGR (Gruppo Cassa Depositi e Prestiti), con il fondo FIA 2 “Smart housing, smart working, Education & Innovation, il 40% ed infine Ca’ Tron Real Estate (la società dei fondatori di H-Farm), per il restante 4%.
Il campus sarà modello anche di sostenibilità, autosufficiente per l’85% del fabbisogno energetico grazie a sistemi fotovoltaici di accumulo e di scambio in rete di energia. L’ampliamento, di cui solo il 10% edificato, prevede la realizzazione di 13 nuovi edifici dedicati alla formazione, al mondo delle startup e delle imprese per un totale di 30mila mq di superficie coperta, interamente a cubatura zero, grazie al recupero di volumi di strutture in stato di abbandono e all’abbattimento di una ex base militare della zona. Verranno edificati, tra gli altri, uno studentato in grado di accogliere quasi 250 studenti e un centro sportivo di circa 7mila mq complessivi che comprende anche uno skate-park e una pista per l’atletica leggera. L’edificio centrale che ospiterà una biblioteca, un auditorium e un ristorante, porta la firma dell’architetto Richard Rogers, che ha progettato, tra gli altri, il Centre Pompidou a Parigi. Sarà uno dei centri più tecnologicamente all’avanguardia e tra i primi impianti 5G in Italia.
Lo spazio restante sarà adibito a parco attrezzato con oltre 27 ettari di territorio di area boschiva aperti al pubblico in cui verranno piantumati circa 3.500 nuovi alberi e piante che consentiranno il ripristino della biodiversità originaria della zona. Grazie a convenzioni tutti i residenti dei comuni limitrofi potranno accedere alle strutture sportive, agli spazi verdi, ai servizi e agli eventi culturali.