Quattro strategie per mostrare i valori del proprio marchio e raggiungere il brand purpose
A cura di Laura De Lorenzis, Partnership Manager di Trustpilot in Italia
Il brand purpose è lo scopo ultimo di un’organizzazione all’interno di un contesto comunitario ed è questo elemento che lo differenzia dal mero “obiettivo”, in quanto lavora sulla vocazione dell’azienda e sul suo valore aggiunto per il consumatore, distaccandosi da un’ottica di consumo.
Il Brand Purpose, quindi, in quanto sistema dei valori proposti da un marchio, costituisce un elemento di fortissima differenziazione per le aziende. È dunque essenziale dedicare tempo e attenzione allo scopo del marchio perché ci si possa differenziare dai propri competitor e non essere percepiti come meri venditori.
Per questo, Trustpilot – la principale piattaforma di recensioni a livello globale – ha condotto una ricerca su 600 responsabili marketing e 7.000 consumatori, per identificare un piano efficace in 4 punti affinché i brand raggiungano in modo proficuo il proprio “brand purpose”:
1. Trattare con cura i propri dipendenti. Dalla ricerca è emerso che le aziende che trattano bene i propri dipendenti sono considerate aziende virtuose. Secondo Trustpilot, quasi la metà (45%) dei consumatori sarebbe più propensa ad acquistare un prodotto o servizio da un’azienda se sapesse che questa ha cura per i propri dipendenti. Inoltre, quasi quattro consumatori su cinque (78%) afferma che scriverebbe una recensione se fosse in possesso di informazioni relative al trattamento dei dipendenti da parte di un’azienda. È facile riscontrare, dunque, come una percezione positiva correlata al trattamento dei dipendenti ricada sull’intera azienda. Non solo, secondo l’indagine, il trattamento ingiusto dei dipendenti e dei fornitori, il greenwashing e il servizio clienti scadente sono i principali fattori di disaffezione all’acquisto.
2. Assumere le persone giuste. Una volta reso il proprio ambiente di lavoro più attraente, diventa molto più facile assumere le persone giuste. Le persone chiave possono trasformare i brand e le loro storie, offrendo all’azienda una direzione e agendo da acceleratore verso uno scopo specifico, che potrebbe essere rappresentato proprio dal brand purpose.
3. Ottenere il consenso interno. Se la cultura aziendale interna è preservata e ci sono le persone giuste al posto giusto, si è a un ottimo punto, ma manca ancora un tassello. Per raggiungere uno scopo di successo, la squadra di lavoro deve non solo capire, ma anche sentire un legame emotivo con tale scopo. Un modo per farlo è, ad esempio, lanciare una campagna di comunicazione interna per trasmettere ai dipendenti il significato del progetto. O, ancora, dare loro il controllo. Dando al personale la possibilità di plasmare e guidare la direzione del brand purpose, si impegnerà maggiormente, sentendosi parte essenziale del progetto.
4. Pensare alle opportunità di business più che all’impatto sul business. Coloro che diffidano del brand purpose spesso affermano che può danneggiare l’operatività, nuocere ai profitti e aprire le porte a critiche inutili. Ma è vero il contrario: il brand purpose offre alle aziende l’opportunità di relazionarsi con i clienti e di dare loro un motivo per scegliere il proprio marchio rispetto ad un altro. Lo scopo può aprire le porte a nuovi mercati e avere un impatto positivo. Il 97% dei consumatori del Bel Paese afferma – in modo quasi plebiscitario – che l’onestà e la trasparenza di un’azienda rappresentano un fattore decisivo nelle decisioni di acquisto, e oltre la metà degli intervistati italiani (54%) dichiara di prendere in considerazione la posizione di un’azienda sulle questioni etiche prima di effettuare un acquisto. Risulta evidente, dunque, l’importanza per un brand di avere uno scopo a livello sociale, ambientale ed etico. Non adottarlo, al contrario, potrebbe rappresentare un errore difficilmente recuperabile.