Ricerca affitti | In Europa il rincaro rallenta, ma le maggiori città italiane ancora tra le più costose
L’International Rent Index di HousingAnywhere, la più grande piattaforma europea di affitti a medio termine, rivela che gli aumenti dei prezzi degli affitti stanno perdendo slancio per un altro trimestre. Dopo sette trimestri di decelerazione degli aumenti dei prezzi, la ricerca, che analizza le variazioni di prezzo di oltre 65.000 proprietà in 28 città europee, ha registrato un aumento annuo del 3,8% nel primo trimestre del 2024. Si tratta di soli due punti in meno rispetto all’aumento del 5,8% annuo alla fine del 2023.
L’International Rent Index prende in esame stanze, appartamenti fino a quadrilocali e monolocali pubblicizzati sulla piattaforma, di cui il 98% arredato e 62% inclusivo di utenze, che hanno ricevuto interesse da parte di potenziali inquilini, rivelando come, per tipologia di immobile, i prezzi degli affitti hanno registrato un rincaro medio del 3,9% per gli appartamenti, del 3,2% per le stanze e del 4,4% per i monolocali. Nonostante il rallentamento della crescita dei prezzi, i costi continuano a essere refrattari, ponendo continue sfide in termini di accessibilità economica in Europa.
Djordy Seelmann, CEO di HousingAnyhwere commenta la situazione: “Sebbene il peso dell’inflazione stia iniziando a ridimensionarsi il fenomeno continua a esercitare pressioni importanti sui portafogli degli inquilini. Allo stesso tempo, l’aumento dei costi di costruzione rappresenta un rischio per i piani di espansione abitativa delle città per scopi residenziali. I leader del settore e i responsabili politici dovrebbero dare priorità alla collaborazione per garantire la consegna tempestiva dei piani di espansione dell’offerta, poiché affrontare la carenza di offerta è fondamentale per alleviare efficacemente la pressione nei mercati europei dell’affitto a lungo termine“. Un recente sondaggio condotto dalla società di ricerca BONARD alla fine del 2023 tra i leader di Purpose Built Student Accommodation (PBSA) ha rivelato che il 52% degli intervistati prevede la necessità di aumentare gli affitti per compensare l’aumento dei costi di costruzione.
Fonte: HousingAnywhere International Rent Index per città.
Le cinque città con prezzi sempre elevati per tutti i tipi di proprietà
Amsterdam, Parigi, L’Aia, Monaco di Baviera e Utrecht si classificano costantemente tra le prime 10 città con i prezzi più elevati per appartamenti, stanze e monolocali, indicando sfide di accessibilità costante nei Paesi Bassi e in Germania. Tra tutte le città nella top 10, solo Monaco di Baviera registra una diminuzione dei prezzi su base annua per tutti i tipi di proprietà. Mentre Amsterdam rimane la città più costosa da affittare su tutta la linea, i prezzi dei suoi monolocali hanno visto un calo marginale dello 0,6%.
A causa della scarsità di alloggi nei Paesi Bassi e della mancanza di monolocali rispetto ad altre tipologie di immobili, i prezzi medi dei monolocali ad Amsterdam, L’Aia e Utrecht potrebbero mostrare variazioni più pronunciate data la ridotta dimensione del campione.
Appartamenti: Lisbona finalmente in equilibrio dopo gli aumenti dello scorso anno
Amsterdam e Roma mantengono le loro posizioni come le prime due città con i prezzi più elevati per gli appartamenti, con aumenti minimi dei prezzi degli affitti su base annua, rispettivamente dello 0,1% e del 2,6%. Torino e Valencia registrano i maggiori aumenti su base annua degli affitti, pari al 37,5% e al 33,3%, ma rimangono tra le città europee con gli affitti più bassi, rispettivamente a 1.100 e 1.400 euro. A seguito di significativi aumenti dei prezzi nel 2023, Lisbona ha registrato un sostanziale calo su base annua del 21,1%, rendendola la nona città più costosa per gli appartamenti in Europa, con affitti a 1.700 euro.
Per quanto riguarda il prezzo al metro quadro, Parigi ha il prezzo più alto con 42,7 euro al m2, seguita da Monaco di Baviera con 33,4 euro.
Stanze: un calo trimestrale abbassa i prezzi
Il segmento delle camere ha registrato un calo dei prezzi trimestrale, anche se minimo all’1%, che è sufficiente a comportare un aumento dei prezzi annuo inferiore rispetto al resto delle tipologie di proprietà. Le città tedesche e olandesi dominano la lista delle città più costose per le stanze, con Parigi che entra in classifica all’ottavo posto. Utrecht vede una crescita significativa nella classifica, con un aumento del 26,4% su base annua. A differenza delle altre tipologie di immobili, le città italiane non si aggiudicano nessun record nella top 10 delle città con i prezzi più alti per le camere.
Budapest rimane la città più conveniente per affittare una stanza, con affitti a 330 euro. Valencia e Atene seguono come le prossime città più convenienti e hanno comunque registrato aumenti annui significativi, rispettivamente del 7,1% e del 14,3%.
Monolocali: l’Italia scala la classifica
Pur essendo ancora predominanti nella classifica, alcune città tedesche hanno registrato cali di prezzo, come Stoccarda e Berlino con cali rispettivamente del 26,2% e del 7,7%. Al contrario, alcune città italiane hanno registrato forti aumenti. Con un incremento non inferiore al 25%, Bologna si colloca al quinto posto come città più costosa per i monolocali. Roma occupa la nona posizione, con un canone medio di locazione di 1.200 euro e un aumento del 20% annuo.
In Spagna, Madrid registra un aumento su base annua del 13,7%, colmando gradualmente il divario con i prezzi di Barcellona. Valencia registra uno dei più alti aumenti annui nei prezzi degli affitti (23%), ma offre comunque prezzi di affitto più convenienti (con un affitto medio di 800 euro).